Con il termine autocostruzione edilizia
si intende, da parte di professionisti esperti, il congegnare metodologie costruttive ed operatori dilettanti al fine di permettere a questi ultimi di costruirsi la propria abitazione.
Non è una novità, i nostri nonni l'hanno sempre praticata nel bene e nel male, anche se oggi sembra una pratica venuta da un'altra galassia. Eh sì, la normativa attuale (che piaccia o no) non spinge a tale attività per svariati motivi, ma analizzandola a fondo si intuisce la necessità di tali norme che prevedano l'emersione del nero, la regolarizzazione dei lavoratori, la sicurezza nei cantieri, ecc., ed in nessun caso parla di divieto all'autocostruzione bensì si potrebbe estrapolare il termine di "autoconservazione".
Uun cantiere in autocostruzione è un progetto che prevede la precisa commistione tra la parte umana e la tecnica prescelta, ovvero il progettista dovrà prevedere in fase progettuale tutte le tecniche costruttive che porteranno gli autocostruttori ad esporsi a meno rischi possibile durante la fase edificatoria. Naturalmente non tutti i lavori possono essere eseguiti direttamente dagli autocostruttori per l'impossibilità di certificare tali opere, parliamo degli impianti termici e di quelli elettrici (a meno che non vi sia all'interno del gruppo un idraulico ed un elettricista) che richiedono dichiarazioni e certificazioni specifiche e vincolanti per gli esecutori.
Per diventare autocostruttori si dovranno seguire dei corsi idonei allo svolgimento delle attività in cantiere (visita medica, primo soccorso, antincendio, sicurezza cantiere, uso dei mezzi meccanici, ecc.) ed uno specifico corso per la metodologia costruttiva che si vuole intraprendere, tipo tecnica in telaio di legno e tamponamento o in muratura portante in mattoni o a secco con telaio in acciaio ecc.. In cantiere ci dovrà essere sempre un capocantiere, esperto non solo nel proprio lavoro ma anche con buone qualità relazionali, poichè avrà a che fare con dilettanti ansiosi e (giustamente) pretenziosi di fare bene il loro lavoro e di capire perchè lo fanno in determinata maniera. Probabilmente lo scoglio più difficile in questo ambito, a mio avviso, è la convivenza forzata degli autocostruttori che si dovrà protrarre per circa tre anni di sabati e domeniche, di ferie estive ed invernali, di permessi lavorativi, di antipatie e simpatie, di una costante forza di volontà. Certo con un vantaggio economico notevole (si arriva a risparmiare oltre il 60% del costo di un'abitazione non autocostruita) ed una qualità costruttiva di elevata qualità si ha una spinta emotiva consistente che fa sopportare stoicamente queste fatiche.
Se dovessi valutare delle tecniche per un cantiere in autocostruzione, a titolo meramente esemplificativo, opterei per soluzioni tipo telaio in legno e tamponamenti in paglia o calce/canapa, oppure mattoni di legno o x-lam, tutte soluzioni a secco o quasi per ovviare ai tempi di asciugatura e per l'utilizzo di materiale facile da movimentare e da montare.
Oggi praticare l'autocostruzione in Italia è possibile, già ci sono molte attività concrete e tutt'ora in corso d'opera a cui fare riferimento, e certo non sono mancate quelle fallimentari da cui si possono imparare gli errori.